Parlare AI-ese: la nuova grammatica SEO AI per emergere nelle ricerche dell’intelligenza artificiale

Gli strumenti di intelligenza artificiale (AI) come ChatGPT, Perplexity e Gemini stanno ridefinendo l’esperienza di come ricerchiamo e troviamo i contenuti online. I mondo della SEO sta attraversando una trasformazione epocale, ci sono nuove sfide e opportunità per l’ottimizzazione dei contenuti web

L’ossessione degli ultimi dieci anni per chi lavora nella comunicazione web è stata la SEO: parole chiave magiche, algoritmi in continuo aggiornamento. Sembrava tutto sempre più chiaro, con una meta precisa: arrivare primi sui motori di ricerca.

Ma ora le regole del gioco sono cambiate. Se vi capita di lavorare o vivere con un ragazzo intorno ai 20-25 anni, avrete notato un nuovo comportamento: per cercare qualcosa online, gli viene automatico utilizzare TikTok o magari l’app di ChatGPT.

Siamo di fronte alla fine degli esperti SEO e dei tecnici? Non direi, almeno non per chi sa capire da che parte soffia il vento. L’AI sta ridefinendo il panorama digitale, e chi saprà adattarsi potrà non solo sopravvivere, ma prosperare in questa nuova era.

La ricerca ispirazionale “social first” e conversazionale “AI first”: un nuovo paradigma

Il modo in cui navighiamo sul web è cambiato radicalmente nell’ultimo anno. I tradizionali motori di ricerca, basati su algoritmi di ranking, stanno perdendo terreno. Un esempio significativo è rappresentato dalla Generazione Z, che preferisce una ricerca “social first”, utilizzando piattaforme come TikTok come motori di ricerca, poiché percepiscono le informazioni fornite dagli utenti come più autentiche.

Un sondaggio condotto da Her Campus Media ha rivelato che oltre la metà dei partecipanti della Generazione Z preferisce TikTok a Google come motore di ricerca principale. In particolare:

  • Il 74% utilizza la funzione di ricerca di TikTok.
  • Il 51% considera TikTok il proprio strumento di ricerca preferito.
  • Le motivazioni dietro questa preferenza includono:
  • Formato video immersivo: Il 69% apprezza i risultati in formato video, che offrono un’esperienza più coinvolgente.
    Affidabilità percepita: Il 65% ritiene che le risposte trovate su TikTok siano più affidabili (“mi fido delle persone, non dell’algoritmo”).
    Personalizzazione: Il 47% apprezza risposte su misura per le proprie esigenze.

Strumenti come SearchGPT, Gemini e Perplexity AI, che offrono risposte aggiornate e specifiche agli utenti. Questi “motori di risposta” potrebbero ridurre il traffico verso i siti web, poiché gli utenti ottengono informazioni direttamente senza visitare ulteriori pagine. Di conseguenza, la SEO dovrà focalizzarsi su contenuti di alta qualità, autorevoli e unici, per mantenere la rilevanza nell’era dell’intelligenza artificiale.

In questo contesto, è fondamentale monitorare attivamente queste evoluzioni e prepararsi ad affrontare le sfide e le opportunità che portano con sé. Integrare l’intelligenza artificiale nelle analisi, nei processi di keyword research e nelle strategie di ottimizzazione diventa essenziale per garantire una presenza online efficace e all’avanguardia. Adattarsi a queste nuove dinamiche permetterà di mantenere una presenza rilevante e distintiva nel panorama digitale in continua trasformazione.

Addio alle long tail e accesso diretto alla query perfetta. Come sta cambiando la SEO da quanto è arrivata l’intelligenza artificiale

Tradizionalmente, gli utenti cercavano informazioni utilizzando motori di ricerca come Google, inserendo parole chiave e navigando tra i risultati organici. Oggi, sempre più persone si affidano a strumenti AI conversazionali per ottenere risposte dirette, personalizzate e contestuali. Questo cambiamento comporta:

  • Accesso immediato alle risposte: Gli utenti non vogliono più scorrere pagine di risultati; preferiscono risposte sintetiche con case history che hanno il sapore dello human touch.
  • Interazioni conversazionali: Le domande vengono poste in linguaggio naturale, rendendo meno rilevante il tradizionale concetto di “parola chiave”.
  • Decisioni guidate dall’AI: Gli utenti si fidano delle raccomandazioni delle AI, spingendo i brand a ottimizzare i contenuti per essere “suggeriti” da questi strumenti.

Strategie per ottimizzare i contenuti per l’AI

Adattarsi a questo scenario richiede strategie innovative:

  1. Centralità del linguaggio naturale: I contenuti devono rispondere in modo preciso e diretto alle domande degli utenti, utilizzando un linguaggio accessibile e naturale.
  2. Implementazione di dati strutturati: L’utilizzo di Schema Markup facilita la comprensione e l’organizzazione delle informazioni da parte delle AI, migliorando la visibilità dei contenuti.
  3. Costruzione di autorità e fiducia: Le AI valutano l’affidabilità delle fonti basandosi su competenza, autorevolezza e trasparenza delle informazioni fornite.
  4. Ottimizzazione per risposte dirette: Creare sezioni FAQ e guide dettagliate soddisfa l’esigenza di immediatezza informativa degli utenti.

Criteri di valutazione delle fonti per le AI

Le AI utilizzano diversi criteri per valutare l’affidabilità di una fonte:

  • Dati strutturati: Le informazioni marcate con Schema.org sono considerate più organizzate e affidabili.
  • E-A-T (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness): Contenuti firmati da esperti e supportati da fonti autorevoli sono preferiti.
  • Qualità dei backlink: Link provenienti da siti credibili aumentano l’affidabilità percepita.
  • Trasparenza: Informazioni su autori, date di pubblicazione e aggiornamenti rafforzano la fiducia.
  • Completezza dei contenuti: Fonti esaustive e ben documentate sono favorite.

 

10 consigli per creare contenuti che piacciono alle AI

  1. Ricerca approfondita: Ogni articolo deve essere basato su dati verificabili, con riferimenti a studi, statistiche e fonti attendibili.
  2. Struttura chiara e leggibile: Organizza i contenuti con titoli (H1, H2, H3), paragrafi brevi e punti elenco.
  3. Risposte concise: Le AI preferiscono contenuti che rispondono direttamente a una domanda.
  4. Dati strutturati: Usa Schema Markup per categorizzare le informazioni chiave.
  5. Linguaggio naturale: Scrivi in modo conversazionale, rispondendo a domande reali.
  6. Originalità: Produci testi unici e autentici; evita contenuti duplicati.
  7. Integrazione visiva: Usa immagini, grafici e video per supportare i contenuti.
  8. Trasparenza: Firma gli articoli e aggiungi biografie degli autori.
  9. Aggiornamenti frequenti: Mantieni i contenuti recenti e aggiornati.
  10. Esperienza utente: Ottimizza il sito per velocità, mobile-first e accessibilità.

SEO e intelligenza artificiale: una svolta umana

Anche se i nuovi meccanismi di ricerca legati alle intelligenze artificiali possono sembrare più distanti dagli esseri umani, in realtà è proprio il contrario. Dare peso e credibilità a strumenti collaborativi come Wikipedia o al valore delle digital PR – che devono sempre riflettere autentiche relazioni umane – sottolinea come il contributo umano abbia ancora un ruolo centrale.

Valorizzare i contenuti video caricati spontaneamente dagli utenti sulle piattaforme dimostra che l’elemento umano è molto più significativo dei vecchi algoritmi SEO o delle SERP di Google. Adattarsi a queste nuove dinamiche significa abbracciare un futuro dove tecnologia e umanità collaborano per creare valore autentico.

 

Domande frequenti su SEO e Intelligenza Artificiale

L’evoluzione della SEO è non solo essere trovati, ma anche essere capiti, scelti e preferiti dalle AI. CEO e l’AI-Driven SEO richiedono una combinazione di competenze tecniche, strategiche e creative. Adottando questi approcci, è possibile non solo aumentare la visibilità sui motori di ricerca tradizionali, ma anche emergere come fonti affidabili nei tool di intelligenza artificiale conversazionale

  1. Che cos’è l’AI-driven SEO (o Conversational Experience Optimization)? L’AI driven SEO è l’ottimizzazione dei contenuti per renderli facilmente utilizzabili e comprensibili da strumenti di intelligenza artificiale conversazionale come ChatGPT.
  2. Come posso ottimizzare i miei contenuti per le AI? Utilizza linguaggio naturale, risposte concise, dati strutturati e assicurati che i tuoi contenuti siano autorevoli e aggiornati.
  3. Quali sono i segnali di qualità che le AI considerano? Le AI valutano l’E-A-T, i backlink, i dati strutturati e la trasparenza delle informazioni.
  4. Come funzionano i dati strutturati per la SEO AI-Driven? I dati strutturati aiutano le AI a comprendere meglio il contenuto della pagina, migliorando la visibilità nei risultati conversazionali.
  5. È possibile ottimizzare un sito esistente per le AI? Sì, puoi aggiornare i contenuti esistenti con linguaggio naturale, integrare dati strutturati e migliorare l’esperienza utente per adattarti ai nuovi paradigmi.

Perché la SEO per le intelligenze artificiali è una svolta umana

Anche se i nuovi meccanismi di ricerca legati alle intelligenze artificiali possono sembrare più distanti dagli esseri umani, in realtà è proprio il contrario. Dare peso e credibilità a strumenti collaborativi come Wikipedia o al valore delle digital PR – che devono sempre riflettere autentiche relazioni umane – sottolinea come il contributo umano abbia ancora un ruolo centrale.

Valorizzare i contenuti video caricati spontaneamente dagli utenti sulle piattaforme dimostra che l’elemento umano è molto più significativo dei vecchi algoritmi SEO o delle SERP di Google, che tentano di imitare un comportamento umano. Adattarsi a queste nuove dinamiche significa abbracciare un futuro dove tecnologia e umanità collaborano per creare valore autentico.

 

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SEO per le AI: come indicizzare i contenuti per l'intelligenza artificiale
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Per le ricerche online c'è un cambio di paradigma epocale: dai motori di ricerca alla SEO, gli utenti scelgono
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