Arturo Toscanini ha esordito come direttore a Rio. L’esordio di Elisa Macellari, invece, è stato nell’arte contemporanea. É successo molto prima di diventare illustratrice e questo, dice, l’ha aiutata. Ha iniziato partecipando ad una mostra al m.a.x. museo di Chiasso in omaggio a Lora Lamm.
Quando disegna, Elisa ascolta tanta musica. Dipende molto dallo stato emotivo e dal tipo di lavoro che deve affrontare. Passa dall’hip hop di Kendrick Lamar alla musica tradizionale tailandese, dall’elettronica alla classica.
Elisa, come è nata la tua illustrazione per la mostra Baci da Arturo?
Ho pensato all’immagine più iconica di Rio de Janeiro, la visuale dal promontorio che sovrasta la città, con il giovane Toscanini intento a dirigere l’orchestra al posto del Cristo Redentore. I colori e la composizione danno il senso di un paese tropicale e del ritmo musicale.
Che tipo era, secondo te Arturo Toscanini?
Perfezionista, determinato, puntuale
A cosa serve la musica?
Per me la musica si lega indissolubilmente alla memoria. Cadenza le fasi della giornata e richiama i ricordi meglio di qualsiasi immagine.
Toscanini a Rio


Elisa Macellari è un’illustratrice italo-thailandese nata e cresciuta a Perugia. Elisa ama i colori, gli animali selvaggi, la giungla, le creature misteriose e la papaya salad. Dopo la laurea in computer grafica all’Accademia di Belle Arti di Perugia, si trasferisce prima a Torino e poi a Milano dove collabora come assistente e graphic designer per la galleria d’arte contemporanea Suzy Shammah. Dal 2012 è illustratrice freelance per diverse case editrici e riviste tra cui Mondadori, Feltrinelli, Giunti, Zanichelli, Plansponsor, Cancer World, mentre dopo il restyling del 2016 è una presenza costante sulle pagine del magazine Donna Moderna. La sua prima graphic novel è Papaya Salad, uscita nel 2018 per BAO Publishing. Il suo lavoro è stato esposto in spazi in Italia e all’estero, tra cui m.a.x. museo a Chiasso, Schema Projects a New York, Villa Necchi Campiglio a Milano.